Come previsto, questo sabato 21 maggio inizierà il nuovo corso di diploma organizzato dall'Università Nazionale di Mar del Plata e dalla cooperativa Liberté.

Pertanto, è un'estensione universitaria e porta il titolo di "Sistema penale e comunità".

Dalla piattaforma zoom è stato possibile seguire l'evento accademico, anche se per poterlo fare è servito anche YouTube e in modo inedito, per il fatto che era gestito e amministrato esclusivamente dai detenuti, Liberté ha avuto il suo lancio radiofonico da la propria stazione, attraverso la frequenza modulata, nel punteggio di 105,3 MHz del quadrante, raggiungendo la trasmissione aerea per coprire l'intero complesso carcerario dell'unità 15 di Batán.

La giornata è stata gerarchizzata dalla figura dell'ex giudice della Corte interamericana dei diritti umani, il dottor Raúl Zaffaroni, che, davanti a più di ottocento persone, ha avuto il suo tempo come professore senior nella sua specialità, affrontando il tema che comporta un problema che attraversa il tempo, come la violazione dei diritti umani, soprattutto in coloro che trovano i propri diritti violati dal momento in cui vengono imprigionati.

I partecipanti provenivano non solo dall'Argentina ma anche dai paesi limitrofi, come Colombia, Ecuador, Cile, Perù, tra gli altri, che hanno accompagnato la giornata di apertura dell'evento per uno spazio di tre ore e che si ripeterà in quattordici giorni, estendendo fino al mese di novembre di quest'anno.

Psicologi professionisti, assistenti sociali, avvocati, istituzioni civili e loro rappresentanti, tribunali, studenti di facoltà, insegnanti, membri del servizio penitenziario, detenuti di diverse unità, sono rimasti in attesa dei due colloqui in questa occasione poiché la prima a offrire il suo messaggio è stata la docente ed estensionista, il Vice Preside della Facoltà di Scienze della Salute e del Lavoro Sociale dell'Università Nazionale di Mar del Plata, Soledad Alves.

Al termine delle lezioni, i partecipanti hanno potuto prendere parte attraverso domande formulate a Zaffaroni, il quale, come suo solito, ha saputo rispondere in maniera semplice e chiara.

Molte delle preoccupazioni hanno avuto risposta anche da altri magistrati, che hanno agito in qualità di partecipanti. Le testimonianze di abusi istituzionali contro detenuti di diverse località non sono mancate all'appuntamento e in più di un'occasione non ho cessato di sorprendere i propri e gli altri.

Fonte: Libertà