Dopo aver attraversato il territorio della Liberté in occasione della riunione dei giudici in un giorno speciale, il 9 luglio, abbiamo potuto rivolgerci giornalisticamente al giudice Roberto Conti, che appartiene al Tribunale di Lomas de Zamora, Corte orale in Penale n. 7 .
Nell'occasione ha fatto riferimento all'andamento della nostra cooperativa.
Conosco Liberté da molto tempo e ho potuto vedere gli inizi e il modo in cui sono avanzati, vedere tutto ciò che hanno fatto e cosa stanno facendo, ha ricordato il magistrato all'inizio, e ha continuato dicendo, il magazzino è impressionante, e tutta la cooperativa, autogestita al cento per cento, che non dipende da nessuno, è molto importante.
È necessario replicarlo, ho fatto tante domande per poterlo sollevare in un'altra unità, per questo ho consultato i penitenziari per sapere come è realmente la start up e ascoltare non solo il tuo impegno, ma anche come il servizio nei padiglioni risulta, per sapere quale beneficio porta loro il negozio, che la famiglia non deve passare attraverso tutte le cose che devono attraversare, evitare il problema delle perquisizioni, a causa del problema del ritardo in l'ingresso della visita, mi sembra molto importante e necessario.
Penso che dovrebbe essere più che altro una politica statale, una politica pubblica che inizi a replicarlo in tutte le unità carcerarie, o almeno ad avviarne una per complesso, in modo che tutto ciò che si vede di positivo possa cominciare a essere misurato riflesso qui e mostra che non è una prigione.
A volte si sente di non essere in quella che è una prigione, di ciò che porta sempre l'oscurità, dell'inferno stesso come dici tu, e come se tutto portasse un po' più di chiarezza a quell'oscurità, e tutto ciò che si sa che vive in un contesto di reclusione, questo viene a portare un manto di lucidità e tranquillità, non solo, e ad iniziare a dare serenità e dignità alle persone, attraverso l'impegno della parola, del lavoro.
Ci hai detto che tanti ragazzi non avevano mai lavorato prima, e all'improvviso si ritrovano a lavorare, qui, nell'amministrazione, nella parte sinistri, che è l'acquisto, cioè cominciando a credere che un cambiamento sia possibile e a scommetterci. che cominci a diffondersi in tutto l'ambiente carcerario, in modo che l'impegno si senta maggiormente, sia da parte della persona privata della libertà, sia dalla società e dal sistema stesso.
Fonte: Liberté Press