Il giudice Mariana Iriani, responsabile del Tribunale per la responsabilità penale per i minorenni n. 1, e il Tribunale penale n. 4, lunedì scorso, hanno partecipato al tavolo di discussione del Gabinetto che opera per la pacificazione del carcere, dove intervengono il giudice Mariana Iriani. diversi padiglioni, sotto il coordinamento dell'assistente sociale Nancy Caballero.

Lì nel Liberté SUM sono state discusse questioni scottanti, come le cattive condizioni di vita aggravate dalla sovrappopolazione che oggi esiste nella prigione di Batán 15, lo stato debole dell'edificio carcerario, la cattiva alimentazione e altre questioni emergenti che sono direttamente correlate con la complicata quotidianità di un detenuto nelle condizioni attuali che questo carcere presenta oggi.

Commento che sono arrivata con Fabiana García, con la quale sta lavorando al programma GAI, dalla Fondazione Dar Salud, e ho partecipato a questo incontro dove, tra l'altro, si sono manifestati chiaramente i problemi strutturali che l'unità 15 sta avendo oggi, situazioni in cui accusa di aver avviato azioni a causa dello stato di degrado che ha l'unità.

Ispezione della Corte Suprema di Giustizia al carcere di Batán

Per quanto riguarda le azioni che sostiene di aver avviato da tempo, come premetto, intendono realizzare o proporre una riforma strutturale basata su una perizia in corso, la cui realizzazione sarebbe prevista nel mese di luglio, e sarebbe attraverso il Consulente Esperto in Architettura della Corte Suprema di Giustizia della provincia.

L'idea è di fare una ricognizione delle condizioni generali delle infrastrutture, da acquisire attraverso la competenza per il numero di persone per cui l'unità è abilitata, e ciò fermo restando l'habeas corpus che i giudici dell'esecuzione hanno avviato, di collaborare e integrare tale lavoro con ciò che guarda più a una prospettiva di gestione interistituzionale tra Magistratura, Ministero della Giustizia, Corte e tutti noi che siamo in qualche modo, ha detto, responsabili di quanto accade nelle carceri, ciascuno dal punto di vista tocca.

Ci ha anche confessato, consapevole dell'aumento demografico in questa unità, e ha aggiunto che ne sono a conoscenza i giudici con cadenza mensile o bimestrale, per diffusione della Corte, ha ricordato che fanno le famose visite istituzionali e che anche se lei no ha avuto il numero 15, anche se ammette di saperlo perché è venuto a lavorare con il programma GAIA, ecco perché vede questa tendenza alla sovrappopolazione e crede che questo movimento di pensare a una riforma più strutturale affronti anche questo, la popolazione cresce e le infrastrutture no. , pur sapendo che stanno costruendo un modulo, l'idea è quella di smettere di fare toppe e costruire qualcosa per il futuro che deve essere visto che un minimo overflow di detenuti non alteri il normale funzionamento del carcere.

A proposito di emergenze, soluzioni ora!

In tal senso, ha affermato che ciò che si può fare per far fronte alle esigenze dove è necessaria una risposta immediata al cambiamento, sarebbe quello di comunicare ai responsabili del Comitato, che è composto dal Presidente della Camera, il Procuratore Generale e il Garante Generale, a cui vanno comunicate le situazioni di emergenza esistenti, e che la esprimano in modo da loro inteso corretto, in realtà è il Ministero della Giustizia che deve farlo e chiarisco che la Giustizia interviene in questi casi, come sta facendo lei, quando c'è un ritardo nella risoluzione dei problemi del carcere.

Legge Verbitsky

Per quanto riguarda la famosa legge Vertbitsky, che parla di azioni collettive di habeas corpus, in cui il Comitato penitenziario si prepara a presentarne una oggi per comunicare e porre fine agli errori carcerari che subiscono oggi i detenuti, il giudice comprende che con la creazione di questa commissione , quello che ha fatto è accentrare tutti questi conflitti tramite un funzionario, anche se la Corte li ha concentrati attraverso i verbali, in realtà non sarebbero ricevuti e infine chiarisco che i motivi per cui il carcere non li risolve, non sostiene le ragioni che non conosce, anche se quello che gli è chiaro è che spetta al Ministero della Giustizia, la manutenzione di un edificio che dipende dall'esecuzione della sentenza e l'esecuzione corrisponde all'Esecutivo, ma il giudice uno è legato perché è direttamente responsabile delle persone che manda qui in modo tale che gli sembra che invece di vedere chi dovrebbe poter lavorare insieme In realtà, mi sembra che oggi nel 21° secolo non ci siano altre soluzioni, questo si può risolvere lavorando insieme.

Fonte: Libertà